L’uso di henné è potenzialmente pericoloso?
Questa è la domanda che ogni tanto spunta fuori in seguito ai vari rumors e allarmismi scattati recentemente sul web che non fanno altro che creare ancora più confusione e a seminare dubbi e paure.
Qui sul sito, ma anche sui social e sul canale Youtube ho sempre incoraggiato e promosso la consapevolezza in tutte le scelte quotidiane, di bellezza e non, che facciamo. In più, ho dedicato tantissimo tempo per facilitare la conoscenza delle erbe tintorie e un loro uso consapevole e sicuro.
Quindi ho scelto di soffermarmi e approfondire l'argomento per fare un pò di chiarezza.
Tornando alla nostra domanda iniziale:
La lawsonia inermis - l'henné rosso - è una pianta potenzialmente pericolosa?
L'henné per capelli, nello specifico lawsonia inermis - che è al centro di questo articolo - può essere potenzialmente pericolosa. Lo è come qualsiasi altra pianta presente in natura che non è usata con le dovute accortezze:
I fagioli non vanno mangiati crudi perchè contengono la tossina fitoemoagglutinina (PHA) in quantità sufficiente per causare sintomi acuti, anche se ingerita in piccole dosi.
Le foglie di pomodoro e gli steli contengono atropina e altri alcaloidi tropano che sono tossici se ingeriti, causando disturbi digestivi e di eccitazione nervosa.
Mele e ciliegie: I semi di questi frutti sono altamente velenosi. Foglie e semi contengono glucosidi cianogeni altamente tossici per il nostro organismo.
In dosi elevate, la noce moscata causa allucinazioni, nausea, vomito, distorsioni visive.
Eppure questa frutta e verdura la consumiamo quotidianamente con le dovute accortezze.
Lo stesso vale per l’henné per capelli.
Il suo uso è sicuro se usiamo polveri testate, certificate, con la carica batterica abbattuta e con etichetta a norma e se rispettiamo i parametri di sicurezza e le istruzioni d’uso.
E' ovvio che se acquistiamo le polveri di erbe tintorie sfuse oppure in negozi etnici che le hanno importate sotto banco, mettendole in vendita con packaging senza un'etichetta a norma, solitamente neanche in Italiano, allora è molto più facile che il loro utilizzo sia potenzialmente dannoso per la nostra salute proprio perché non abbiamo certezze sui controlli effettuati su tali prodotti.
L'henné - può essere dannoso per la salute?
Il fatto che la polvere di henné sia un prodotto naturale derivato esclusivamente dalla pianta lawsonia inermis, essiccata e micronizzata, non significa che sia un prodotto INNOCUO per la nostra salute e che non presenti rischi di utilizzo.
Va usata con i dovuti accorgimenti: diluizione della pastella, modo d’uso, tempi di posa, frequenza applicazioni, ecc.
Accorgimenti trattati ampiamente qui sul blog proprio per evitare un uso improprio delle erbe tintorie.
Chi usa già i prodotti Beautilicious Delights e ha consultato il blog o i video-tutorial pubblicati negli ultimi 6 anni questa cosa non suonerà nuova. Perché l'ho detta e ridetta: se un prodotto è NATURALE non vuol dire che sia INNOCUO.
Ma cosa rende l’uso di lawsonia inermis potenzialmente pericoloso?
Partiamo dalla premessa che, come tutte le altre piante in natura, anche la pianta della lawsonia inermis è ricca di allergeni. Questo vuol dire che:
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va usata solo previo test di allergia cutaneo come spiegato già ampiamente qui sul sito
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NON va usata da soggetti affetti da FAVISMO (le erbe appartenenti alla famiglia delle Fabacee possono provocare crisi emolitiche ossia la distruzione dei globuli rossi)
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i pazienti oncologici ed ematologici possono usare l'henné solo seguito ok del proprio medico. La chemioterapia rende più permeabile la barriera epiteliale e quindi si potrebbe accentuare ulteriormente l'irritazione del cuoio capelluto. In più la struttura del capello subisce delle mutazioni e tende a ricrescere più fragile. L'ideale sarebbe aspettare almeno 6 mesi dalla fine della terapia (fonte: AIRC)
Come anticipavo prima la polvere di lawsonia inermis si ottiene dalle foglie della pianta che vengono essiccate e micronizzate più o meno finemente.
Foglie che hanno una composizione chimica complessa, che contiene oli essenziali, resine (2-3%), tannini (5-10%), acido gallico, flavonoidi, terpenoidi, lipidi e la lista potrebbe continuare..
In più, contiene una molecola colorante - il lawsone, 2-idrossi-1,4-naftochinone, molecola legata ad altre molecole presenti nelle foglie di lawsonia e che insieme creano il fitocompleso della pianta, essenziale per la colorazione dei nostri capelli.
Il lawsone viene rilasciato nella pastella tintoria solo al contatto con l'acqua grazie all'ambiente leggermente acido che si va a creare naturalmente.
Ed è grazie al lawsone che la lawsonia riesce a coprire in maniera permanente i capelli bianchi. E' tra l'altro l'unica pianta tintoria in grado di farlo perché il pigmento penetra la cuticola e al livello della corteccia attraverso una reazione chimica "l'addizione di Michael" si lega stabilmente alla cheratina.
Il contenuto in lawsone delle foglie di henné varia da regione a regione e in base ai fattori ambientali, al terreno e al metodo di coltivazione.
E' presente in una concentrazione che può variare dal 0,5 al 2% fino al 5% nelle foglie essiccate della pianta.
Con il presente approfondimento andiamo a vedere se il lawsone è davvero potenzialmente pericoloso per l’uso che se ne fa della polvere di henné negli impacchi tintori per capelli.
Lawsonia Inermis - il colorante vegetale per capelli
La lawsonia inermis attualmente non fa parte dell'elenco ufficiale dei coloranti.
Per riuscire a far approvare un nuovo ingrediente cosmetico, viene estratto chimicamente il singolo principio attivo per poi testarne la tossicità.
Nel caso specifico della lawsonia, è stato estratto chimicamente e isolato il naftochinone. Se approvato in seguito ai vari studi, la molecola potrà essere usata come ingrediente cosmetico nelle tinte chimiche per capelli.
Quindi gli studi di cui vi parlerò in seguito sono stati effettuati isolando il principio attivo del lawsone mentre la composizione chimica della miscela tintoria che ne risulta quando usiamo la polvere contiene molti altri principi attivi presenti nel fitocomplesso delle foglie della pianta.
Come emerge anche dallo studio effettuato nel 2014 da alcuni docenti dell'Università La Sapienza di Roma "altri componenti presenti nelle foglie di lawsonia sono necessari nel processo di colorazione, come clorofilla, flavonoidi, tanini, cumarine, terpeni volatili e non volatili, steroidi, resine, mucillagini e altre sostanze fito-chimiche".
Perché viene analizzato il principio attivo isolato dal fitocomplesso della polvere di lawsonia?
Il principio attivo, il lawsone, viene isolato perché nel momento in cui viene approvato come colorante non verrà usato l'intero fitocomplesso della pianta con tutti i suoi principi attivi ma verrà estratto chimicamente e utilizzato espressamente solo il lawsone.
Il naftochinone/lawsone ha una certa tossicità intrinseca.
Ma come tutte le sostanze potenzialmente pericolose può essere usata in sicurezza se si scoprono le criticità e si rispettano i parametri di sicurezza.
Quindi lo scopo dello studio dedicato al Lawsone era anche capire queste criticità e i limiti d’uso.
Lawsone: gli studi
In seguito all'ultimo studio svolto nel 2013, il Lawsone è stato approvato come SICURO per colorare i capelli quando usato entro appositi parametri che approfondiamo di seguito.
Al punto 1. dell'articolo si parla chiaramente di tossicità in seguito a somministrazioni ripetute di dosi orali da 7 a 29MG/KG/DIE. Ma non è applicabile nel caso in cui la polvere di henné non viene ingerita ma usata con applicazioni topiche.
Il CSSC, ossia il Comitato Scientifico per la sicurezza dei consumatori, ha concluso ritenendo che le informazioni fornite dallo studio fossero sufficienti per valutare l’uso sicuro dell’hennè come tintura per i capelli.
Sono stati svolti test su 3 lotti diversi di polvere di lawsonia che avevano tutti una concentrazione di lawsone inferiore al 2% e i 2 lotti qui sotto riportati sotto l’1,4%.
La conclusione alla quale il comitato scientifico è arrivato è:
"Il CSSC ritiene che le informazioni fornite siano sufficienti per valutare l’uso sicuro dell’hennè come tintura per capelli. La valutazione dell’hennè si basa sui lotti 1271 e 830.72 e si riferisce ad un contenuto di Lawsone massimo dell’1,4%. E’ considerato sicuro per il consumatore, quando formulato e applicato come indicato nelle indicazioni di utilizzo, ad esempio 100 g di hennè in polvere mescolati con 300 ml di acqua bollente di hennè.
Altri tipi di estratti di hennè che possono avere composizioni diverse non sono coperti da questa valutazione."
Quindi data:
- sia la percentuale di lawsone in un mix tintorio di henné e
- sia la capacità di assorbimento del lawsone a livello cutaneo
il CSSC l'ha dichiarato sicuro come tintura per capelli.
Ci sono evidenze di patologie sviluppate in seguito all’uso di henné?
Sempre nello stesso studio pubblicato dal CSSC si parla di reazioni allergiche avute in seguito ai test cutanei effettuati e non di patologie sviluppate in seguito all’uso degli impacchi tintori.
Allergie che si possono evitare effettuando il test di sensibilità cutanea che si dovrebbe fare con qualsiasi cosmetico che applichiamo per la prima volta sulla nostra pelle.
E se la concentrazione di lawsone è superiore al 1,4?
Se la concentrazione di lawsone nella polvere di henné è superiore all’1,4% non si ha la certezza di quali siano i rischi e se ce ne siano, visto che tutti e due i lotti testati erano sotto questa soglia e ci vorrebbero altri studi di ricerca per poterne comprovare l'uso in sicurezza.
Ma studi di questo tipo richiedono budget enormi e ricordiamoci che parliamo sempre di test effettuati utilizzando la molecola isolata e non il fitocomplesso della pianta il che potrebbe comunque far la differenza.
Come puoi fare un acquisto consapevole e usare l'henné per capelli in sicurezza?
Anzitutto acquistando prodotti, certificati, testati, regolamentati e a norma di legge. Rispettando le indicazioni d’uso e acquistando da fornitori fidati.
Se preferisci invece risparmiare acquistando prodotti non certificati, non controllati e pensi di poterti spalmare polveri di provenienza ignota lo puoi fare consapevolmente, a tuo rischio e pericolo.
Leggi anche: Le erbe tintorie Beautilicious Delights sono certificate?
Beautilicious Delights testa la percentuale di Lawsone?
Si, la testiamo per ogni singolo lotto importato e tale percentuale varia sempre da raccolto a raccolto e da oggi in poi la troverete sempre specificata nella scheda prodotto qui sul sito.
Giusto per darti un'idea di come si presenta un certificato che attesta la percentuale di naftochinone, puoi visionare l'estratto del certificato di analisi del lotto di lawsonia del 2019 e del raccolto 2020. Per motivi di privacy e in quanto dati sensibili, ho tolto i dati del laboratorio e del responsabile che lo ha rilasciato.
Quindi tutte le aziende controllano la percentuale di Lawsone presente nella Lawsonia che commercializzano?
Va detto che ad oggi, 1.9.2020 non esiste una legge che regolamenti il commercio delle erbe tintorie o che imponga un controllo sulla percentuale di lawsone/naftochinone presente all’interno della polvere di lawsonia o che richieda che tale percentuale venga esplicitamente indicata in etichetta.
Sta al singolo produttore controllare che la percentuale di lawsone rientri nei parametri di sicurezza.
Fino all'anno scorso tali parametri venivano totalmente ignorati e anzi, vantare una percentuale di lawsone pari al 1,9-2,5% era un incentivo all'acquisto perché si presumeva che maggiore era la percentuale di naftochinone, maggiore era il potere tintorio della polvere.
Per concludere, acquista consapevolmente erbe tintorie certificate e controllate (sanificate e testate ai metalli pesanti e pesticidi) e usa consapevolmente seguendo scrupolosamente le istruzioni d'uso senza fare miscele improbabili oppure tempi di posa troppo lunghi e non necessari che anzi possono solo irritare e sensibilizzare la cute.
©Beautilicious Delights
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Rozalia & il Team Beautilicious Delights.