Mi sentite spesso parlare di pH ma dai vostri messaggi ho capito che c'è spesso confusione in merito e non è sempre chiaro a cosa serve e come possiamo usarlo nei mix tintori di henné e erbe tintorie per ottenere un colore che si avvicini alle nostre esigenze.
Quindi è necessario parlare di un pò di chimica per conoscere il pH e come può incidere sulla tonalità del riflesso rilasciato dal pigmento vegetale dell'henné e delle erbe tintorie sui nostri capelli.
Cos'è il pH?
Partiamo dalla premessa che il pH è una scala di misura dell'acidità o basicità di una soluzione acquosa quindi ricordati che si può misurare solo se la sostanza è solubile in acqua.
Ha una scala di riferimento che va dallo 0 (massima acidità) a 14 (massima basicità) e dove il valore 7 indica la neutralità.
Quindi tutte le soluzioni con un pH sotto 7 sono ACIDE mentre quelle oltre il 7 sono BASICHE.
Ma se si può misurare il pH delle sostanze solubili in acqua perché si parla di pH della cute o pH del capello se esse non sono solubili in acqua?
Sui capelli e sulla cute è sempre presente un leggero mantello idrolipidico, protettivo-idratante composto da sudore (grazie alle ghiandole sudoripare) e di sebo (grazie alle ghiandole sebacee).
Il sebo prodotto dalle ghiandole sebacee, ha un preciso ruolo, non solo nel contribuire alla formazione del film idrolipidico sulla cute, ma ha anche la funzione di lubrificare il capello nel suo sviluppo verso l’alto.
Quindi il mantello idrolipidico costituito al 70% da acqua e al 30% da sostanze grasse e minerali è una soluzione organica, naturalmente prodotta dal nostro corpo con un suo pH fisiologico di valore 4.5-5.5.
Il pH naturale delle erbe tintorie
Alcune erbe tintorie prediligono un pH basico piuttosto che un pH acido per rendere la massima resa tintoria sul capello.
Per esempio:
L'Indigo e il Katam sviluppano naturalmente un pH basico quando viene aggiunta l'acqua alla polvere tintoria.
Quindi per ottenere la massima resa tintoria dal pigmento vegetale rilasciato dal Katam o dall'Indigo dobbiamo favorire la creazione di un ambiente basico e non contrastarlo con ingredienti che possano rendere l'ambiente acido.
Per esempio usare Amla e Katam o Indigo nello stesso mix potrebbe rivelarsi controproducente se punti ad un colore scuro e intenso perché il pH dell'Amla è molto acido e quindi impedisce al mix tintorio di mantenere un pH alcalino.
C'è chi preferisce aggiungere una puntina di bicarbonato per enfatizzare il potere tintorio e i riflessi di queste 2 polveri tintorie ma ti incoraggio di sperimentare sempre in prima persona e scegliere tu se è necessario o meno aggiungere una puntina di bicarbonato nel tuo mix.
Invece il pH della lawsonia è naturalmente acido. Anche in questo caso c'è chi aggiunge del suco di limone o qualche goccia di aceto - ma anche in questo caso sperimenta sempre in prima persona.
Altre erbe riflessanti cambiano totalmente il loro riflesso in base al pH dell'ambiente in cui si trovano, come la curcuma, il rabarbaro, la robbia o l'ibisco.
In questo articolo, puoi vedere come varia la tonalità ottenuta con la curcuma o il rabarbaro in base all'ambiente basico o acido in cui è stato rilasciato.
Come posso ottenere un pH BASICO o ACIDO?
Per creare a casa una pastella tintoria dall' ambiente acido o basico puoi usare delle sostanze che trovi nella tua cucina:
- limone o aceto per creare soluzioni / ambienti ACIDI
- bicarbonato per creare soluzioni / ambiente BASICI
Per creare un pH basico oppure acido per la nostra miscela tintoria basta usare un quantitativo davvero minimo, una puntina di coltello di bicarbonato oppure il succo di mezzo limone.
Il pH alcalino agisce sul fusto rigonfiandolo aprendone le squame per permettere alle sostanze chimiche di penetrare all'interno e modificarne la struttura.
Se l'ambiente alcalino ha un pH che sfiora la massima basicità (13-14) la dilatazione sul fusto è cosi forte da danneggiare irrimediabilmente il capello.
Il pH acido invece chiude le squame aperte del fusto. Solitamente si tratta di trattamenti (balsamo, risciacquo acido o spray styling come lo spray Volumizzante o Anticrespo agli acidi della frutta) che si usano sui capelli in seguito ai trattamenti dal pH basico (colorazione chimica oppure semplicemente uno shampoo dal pH leggermente alcalino come lo shampoo con la farina di ceci oppure un mix tintorio a base di katam e indigo).
Solitamente gli shampoo hanno un pH che varia tra un pH 4.5 - 5 mentre gli shampoo trattanti come lo Shampoo Scrub arrivano ad un pH 6 che rispetto al pH fisiologico della cute e dei capelli può risultare basico.
Un buon balsamo ha il ruolo di condizionare i capelli ma anche di chiudere le squame grazie al suo pH acido. Solitamente hanno un pH che può variare tra un valore 3-4.
Ovviamente, bisogna sempre usare consapevolmente le sostanze acide e non abusarne perché i capelli sottoposti a sostanze il cui valore si avvicina al pH 1, subiscono danni irreparabili.
Per concludere ti lascio con un elenco di varie sostanze e il loro pH che sono certa troverai curioso in alcuni casi:
- Acido citrico, succo di limone pH 2,0/2,4
- Aceto pH 2,9
- Ossigeno per colorazione capelli pH 3,0/3,5
- Balsami e maschere ristrutturanti pH 4,0/5,0
- Sudore pH 4,8/6,6
- Acqua di piscina pH 7,2/7,8
- Acqua di mare pH 7,7/8,4
- Saponi alcalini pH 9,0/10,0
- Tinture per capelli pH 9,00/11
- Decoloranti per capelli pH 10,5/11,5
- Ammoniaca pH 12,0/13,0
- Idrossido di sodio ( soda caustica ) pH 14
©Beautilicious Delights
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